Il castello di Mussomeli e Nicolas Eymerich nel libro di Valerio Evangelisti

 

Nel testo si accenna ripetutamente a un Re, suppongo sia Gesù Cristo, ma non a un Re dalla tremenda maestà: il Re dalla tremenda maestà è, in realtà, il Re della tremenda maestà. Giusto per dare la traduzione giusta della frase in latino che dà il titolo a questo romanzo, Rex tremendae maiestatis,* del bolognese Valerio Evangelisti (Bologna, 20 giugno 1952) (da non confondersi con San Giovanni Evangelista).

Cosa mi ha indotto ad interessarmi di questo libro e in seguito a scrivere una recensione per Bibliografia Mussomelese ?

Essenzialmente il fatto che le vicende del libro riguardano Mussomeli e come ben sapete, il nostro sito proprio di cose mussomelesi si occupa (salvo qualche rarissima eccezione) !

La storia, senza dubbio fantasiosa, parla di Manfredia (Manfreda era infatti il vecchio nome del periodo medievale di Mussomeli), del Castello (U Castiddu), del barone Manfredi Chiaramonte (per alcuni erroneamente Chiaromonte) e di suo fratello Giovanni, conte di Modica e delle nobili famiglie che furono i signori del nostro paese.

La storia, che fa parte di un ciclo di romanzi che ha come protagonista l’inquisitore generale d’Aragona, Nicolas Eymerich detto Magister, e che è ambientata attorno al 1372, narra dell’eterna lotta fra l’Inquisitore e Ramòn de Tàrrega: ebreo pentito e seguace di Satana. Chi l’avrà vinta alla fine?

Bisogna leggere ben 486 pagine per capirci qualcosa in un susseguirsi di misteri, fantasie, miscugli di storie e leggende che coinvolgono le religione cristiana, l’ebraismo, i riti satanici e l’alchimia e chi più ne ha più ne metta. Si parla di una ipotetica navetta spaziale, la Kraeplin III, che si sarebbe schiantata sulla Luna nel 3000 (sic!) con a bordo l’infermiera Lilith, figlia di Myrian e dell’inquisitore Eymerich vissuto nel 1300 (altro sic!).

Sembra davvero strano, ma se si ha la pazienza di arrivare alla fine, qualcosa dell’intricata vicenda se ne viene a capo. In tutto questo si parla dell’invasione nel territorio del Vallone dei Lestrigoni – misteriosi giganti di cui ne parla, addirittura Omero nell’Odissea - in tutto questo l’autore, giusto per fare un omaggio al nostro castello, reinventa in chiave “mistero-satanica” la storia delle Tre donne, che poi diventano addirittura 4 (leggenda popolare abbastanza nota a tutti i mussomelesi).

Lo scrittore Valerio Evangelista parla di un misterioso sotterraneo dove vengono imprigionati e alimentati dei misteriosi coccodrilli e di un odore nauseabondo di cinabro**. Strani dischi luminosi appaiono in cielo da dove scendono creature gigantesche (i Lestrigoni), ferocissimi e che si nutrono di carne umana, forse al servizio di una delle due fazioni che nel Medioevo in Sicilia si disputavano il potere: i Latini e i Catalani. E poi le varie leggende siciliane in particolare di Maria l’Ebrea: vissuta a Palermo e riconosciuta strega, della Cabala, di un libro proibito: Liber Vaccae  (o Libro degli esperimenti di Platone) di cui si serve il nemico giurato e seguace di Satana: Ramòn de Tàrrega. Un guazzabuglio di storie intrecciate che l’autore trasforma da inverosimile a verosimile e viceversa.

Con quale ottica leggere questo romanzo di Valerio Evangelisti ?

Se si accetta per buono quello che sta scritto, allora è meglio chiudere il libro prima ancora di averlo letto. Se vale come un piacevole divertimento dell’autore e anche per imparare, solo per vaghi accenni, a conoscere la storia della superstizione sia ebraica che cristiana, allora può andar bene e la lettura può risultare anche piacevole. Se invece si vogliono trovare riscontri di verità e riferimenti ai tempi nostri, anche leggendo fra le righe, direi che non aggiunge nulla di nuovo al panorama storico e letterario italiano.

Comunque, indipendentemente da tutto, è acqua buona (pubblicità gratuita) per il nostro Mulino (il castello di Mussomeli) !

 

*Rex tremendae maiestatis chiude definitivamente il ciclo di storie dedicate a Nicolas Eymerich. Nel ciclo iniziato nel 1994 sono compresi 11 romanzi:

Nicolas Eymerich, inquisitore, Milano, Mondadori, 1994 – ISBN 88-04-528826 
Le catene di Eymerich, Milano, Mondadori, 1995 – ISBN 88-04-551585
Il corpo e il sangue di Eymerich, Milano, Mondadori, 1996
Il mistero dell’inquisitore Eymerich, Milano, Mondadori, 1996 - ISBN 88-04-42428-1
Cherudek, Milano, Mondadori, 1997 - ISBN 88-04-43338-8
Picatrix, la scala per l’inferno, Milano, Mondadori, 1998.
Il castello di Eymerich, Milano, Mondadori, 2001 – ISBN 88-04-49307-0
Mater terribilis, Milano, Mondadori, 2002 - ISBN 88-04-50465-X
La sala dei giganti, Milano, Mondadori, 2006
La luce di Orione, Milano, Mondadori, 2007 - ISBN 978-88-04-57299-2
Rex tremendae maiestatis, Milano, Mondadori, 2010 - ISBN 978-88-04-60385-6

**Il cinabro è un minerale dall’aspetto rossiccio noto già ai Greci ed ai Romani. Quando i cristalli rosso vermiglio di cinabro vengono bagnati emanano un forte odore ferroso (tipico del sangue). Il cinabro è una delle fonti principali da cui si ricava il mercurio (Hg) per arrostimento. Anticamente era noto come Sangue di Drago. I più importanti giacimenti si trovano in Spagna (Almadén), in Slovenia (Idria) e in Toscana nei pressi del Monte Amiata.

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Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 21 maggio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

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