A villeggiatura

  Nel mese di giugno, alla chiusura delle scuole, per la famiglia di Pitruzzu arrivava il giorno del trasferimento da Palermo a Mussomeli per trascorrere “unni c’è l’aria fina” le vacanze scolastiche. Oggi sembra tutto facile : un portabagagli sul tetto pieno di valige, zaini più o meno usati, delle coperte pronte ad essere buttate dopo l’uso per non rovinare il tetto della macchina e via verso la casa del paese o meglio il villino. Ma alla fine degli anni ’50 e nei primi anni ’60 il trasloco avveniva con la corriera. Partenza ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Pitruzzu ! - Nessun Commento -

Storia di Mussomeli II – Parte I: Le Origini – Capitolo I

  Che il territorio di Mussomeli sia stato abitato fin dalla più remota antichità viene attestato da stanze mortuarie o grotte, come comunemente si chiamano, che si trovano nei punti più elevati del territorio. Gli storici e archeologi sono riusciti a trovare tracce di numerosi villaggi, borghi e città che incoronavano le colline. Per capire l’epoca e la razza delle prime popolazioni si son dovuti esplorare numerosi sepolcri e le grotte nelle loro dimensioni, nella loro struttura, nella esistenza o meno di lucori, nicchie e specialmente di suppellettili funerarie. Il gruppo più numeroso e ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Storia di Mussomeli di Giuseppe Sorge - Nessun Commento -

Storia di Mussomeli I – Al Lettore, Notizie Preliminari

  AL LETTORE Mosso dal desiderio di diradare le oscurità sulle origini e le passate vicende del mio paese, iniziai nel 1898 le ricerche che condussero a questa pubblicazione; ma dovetti dopo sei interromperle, a causa del mio allontanamento da Palermo, la sola città che, per le sue biblioteche e per i suoi archivi, potesse fornirmi ricco ed abbondante materiale. Ebbi però agio di constatare che le note in quei sei anni raccolte, erano più sufficienti per tesservi, non dico, una storia, ma una serie di memorie degne dell’attenzione dello studioso. E così ...

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Mancu u sapiva ca faciva u DJ

  Pitruzzu era il più piccolo di un gruppetto di giovani emergenti mussomelesi, si fa per dire, che tra i primi cominciarono a portare dalla grande metropoli Palermo i primi 45 giri in vinile. La passione di Pitruzzu era Paul Anka che spopolava con You are my destiny e Diana. Gli immancabili spiritosi vicini di casa, Turiddu (poi emigrato a Bologna con il nome di Salvo) e Roberto gli appiopparono un bellissimo soprannome Pollanca, riuscendo anche a rifilargli, per la modica cifra di 2.000 lire, una bella chitarra scordata (nel senso di non ...

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Da carusi a carusazzi

  Negli anni Sessanta, in quel delicato periodo che dall’infanzia si passa all’adolescenza, a Mussomeli, i ragazzi cambiavano denominazione: da carusi a quello, non poi tanto gratificante, di carusazzi. Allora fra i pochi studenti, che malamente per la verità, studiavano sia l’italiano che l’inglese, si venne a scoprire che la parola carusazzi corrispondeva appunto a quella di adolescenti in italiano e di teenagers in inglese. Ora dovete sapere che ad alcuni venne la voglia di stupire i compagni du scaluni, (allora non c’erano né pub né discoteche e i luoghi prescelti per chiacchierare ...

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L’arrivo del trattore e l’emigrazione al Nord o all’estero

  Oh che bellu u tratturi! Fa u travagliu di cincu muli tutti ‘nzemmula. Come erano contenti, contadini e proprietari terrieri, quando nelle nostre campagne si videro girare per la prima volta i trattori. Dopo i trattori, arrivarono le trebbiatrice e il lavoro della pisata, che durava mediamente tutto il mese di luglio, si svolgeva in un mezza giornata. Non molto dopo, arrivò la mietitrebbia e in un solo giorno si finiva tutto il lavoro nelle campagne. Ma finirono le campagne e finì il lavoro per molti mussomelesi. Oltre all’ormai storica emigrazione nelle Americhe, iniziò il ...

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Quadìa terra di mori di Paolo Giudici

  Dopo, non so quanti anni, ho trovato e letto Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia) di Paolo Giudici. Certo è un libro scritto nei primi del Novecento, ma la storia di Vanni Lo Manto, sembra scritta ieri. I pregiudizi, le meschinità, le invidie e la roba continuano ad essere di scottante attualità, come se cento anni dall’ambientazione di questo capolavoro non fossero mai passati. Ritrovo, leggendolo, al di là, dei ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

I fatti dell’acqua del 1954 a Mussomeli

  Il 17 Febbraio 1954 a Mussomeli (Caltanissetta) i carabinieri intervenirono per reprimere una manifestazione popolare di protesta per la cronica mancanza di acqua e la pretesa dell’Ente Acquedotti Siciliani di riscuotere comunque le salate bollette. Quel giorno alle ore 12,00 circa 2500 persone affluirono alla spicciolata ad una manifestazione contro il sindaco, reclamando l’immediata revoca del contratto stipulato nel 1952. Il sindaco avvocato Giuseppe Sorce rifiutò di farlo ed allora molti presero a lanciare sassi contro il balcone e le finestre del Municipio. Col crescere del tumulto il comandante dei carabinieri, ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Pitruzzu ! - 1 Commento -

U pitittu

  Ormai fa parte delle storia del costume italiano e fu senz’altro un fenomeno di grande portata tale da scomodare scrittori e giornalisti come Umberto Notari, Indro Montanelli, Enzo Biagi e quell’intellettuale fine e arguto come Ennio Flaiano: scrissero articoli di grande e sottile ironia ma anche di grande rimpianto. Stiamo parlando della chiusura dei Casini o Case Chiuse. Furono giorni di grande mestizia e l’eco arrivò anche a Mussomeli. Un mito inarrivabile questa istituzione su cui lo Stato lucrava. Io appena tredicenne non è che ne capissi molto, ma mi incuriosivano i discorsi ...

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Il furgoncino magico di Pasqualinu

  Era una scena, che sarebbe piaciuta molto a Peppuccio Tornatore e in quei fine anni cinquanta era consueta e si ripeteva puntualmente ogni mezzogiorno nelle assolate giornate dei mesi estivi nella “chiazza” di Mussomeli. Allora era davvero, la Piazza per eccellenza, l’agorà greca o il foro romano, era davvero il fulcro movimentato della vita cittadina. Farmacia, bar, carnezzeria, merceria, drogheria (o putìa), barbiere, gioielleria, fotografo e persino due banche e una chiesa. Tutti i carusi, di età compresa fra i sei e i tredici anni, attendevano con ansia e con la ...

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A televisione

  Chiedo perdono se non ricordo bene quando sia arrivata la televisione a Mussomeli, sarà stato il ‘57 o il ‘58: nella sostanza dei ricordi, comunque, cambia ben poco. C’erano due negozi che vendevano gli apparecchi televisivi, a prezzi irraggiungibili per i comuni mortali. Un negozio era a Piazza Roma, accanto alla tabaccheria di “Binanziu” e l’altro di fronte al vecchio Municipio, oggi, Palazzo Sgadari (ci stava ‘nfacci e lo scoperto soltanto da poco che si chiama così e cioè da quando è stato ristrutturato). Si rimaneva, spesso, noi ragazzini interi quarti ...

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Paolo Giudici

  Di Paolo Giudici, non sono riuscito ancora a trovare (neanche chiedendolo in prestito alla Biblioteca Regionale di Palermo) il suo miglior libro, Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia). Mi sono affidato, quindi, al nostro grande Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 - Palermo, 20 novembre 1989), critico e scrittore, che nel suo bellissimo saggio La corda pazza, scrittori e cose della Sicilia (Torino, Giulio Einaudi Editore, 1970), ne ...

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U Natali di Pitruzzu

  U NATALI CHIU BELLU Aviva i canzi curti e du friddu mi ni futtiva. A sedici anni si mindivanu chiddi lunghi. Tombola cu cici, e u zio Stefanu, tirava i nummari: ambu, tirzu, quaterna e cinquina e tombola. Quantu era stizzusu u zio Stefano mai na vota ca mi faciva vinciri. Attranta allenta, attranta allenta, attranta allenta. Totò, Peppe, Lillo, Giacomo e Piero du zio Stefano. A u cinamu trasi francu (me frati) e Pietru resta fori. Minnuli caliati, nuci, semenza, e mali di panza e cacaruni. Termosifoni? Motoleggeri * un ci aviva pinzatu. Prima ca u spiriminavanu c’era u vraciri. Pi ricchi ...

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