Racconti per caso di Mario Ricotta

  Il rapporto è il problema di sempre: l’uomo sospeso fra la vita e la morte. La ricerca spasmodica della propria identità che si matura attraverso rapporti inverosimili fra il nostro io presente e il resto dei nostri sogni, paure, superstizioni, Dio e il suo nemico, il Diavolo. Racconti per caso, questo è il titolo scelto da Mario Ricotta, nel presentarci 17 episodi che il realtà è un unico paradossale racconto e certamente non scritti per caso. Volere sbalordire ad ogni costo e scoprire che la nudità è occasione di festa paesana ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

U Caminanti e U Cavalieri Vincenzo Ciccarelli

  NON MI RIMANE ALTRO… Non mi rimane altro che quel piccolo pezzo di terra E quella casa nuova che non volevo; Non avrei voluto: Qui la mia anima dolorante Che desidera rincontrarlo per un solo istante Con il suo sorriso di padre Nei confronti delle mie viltà. Solo se ne sta il poeta Lontano, in mille pensieri Che non vedono: né ricordi né immagini Distratti occhi sul mondo incomprensibile Eredità di suo padre Che non beveva dagli inganni del tempo. Adesso muto Nelle asperità della vita Lo guardo negli occhi E il suo silenzio diviene il mio silenzio Anello di anime distanti… Altre parti del mio corpo animato Sono andate ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Le Mule di Ciccu

  Vicinzina e Tatarì, erano i nomi delle due mule di un mezzadro e per lui erano la ricchezza e il raggiungimento di una qualche “agiatezza”. Il nome della prima mula, Vicinzina, di pelo nero, alta e robusta, non aveva nulla di originale, ma di originale era la sua “nobiltà”-se mi passate il termine- del suo incedere da vera principessa. Figlia, come tutti sapete di una giumenta e di un asino, aveva preso principalmente dalla madre: la giumenta del campiere Zu Nofrio, l’orgoglio di tutta Santarrì. Non u zu Nofrio, ma la ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Pitruzzu ! - Nessun Commento -

La guerra di Calò di Giuseppe Messina

  La porta della camera palpita con uno scricchiolio leggero. Forse è un soffio di vento, un semplice risucchio d’aria di queste inquiete notti di primavera. Forse è invece lei che è entrata, con passo silenzioso, e adesso sta avvicinandosi alla poltrona di Drogo. Facendosi forza, Giovanni raddrizza un po’ il busto, si assesta con una mano il colletto dell’uniforme, dà ancora uno sguardo fuori dalla finestra, una brevissima occhiata, per l’ultima sua porzione di stelle. Poi nel buio, benché nessuno lo veda, sorride. (Dino Buzzati) Ogni fantasia di Calò sembra trovare ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Mussomeli tra fiaba e storia di Maria Sorce Cocuzza

  Mussomeli....... Al solo leggere da lontano il nome del mio paese in mezzo a tanti libri di seconda mano non ho esitato un attimo: l’ho comprato senza conoscere (grave colpa da parte mia) nè l’autrice nè tanto meno il contenuto. Che bel libro..., e che autentica freschezza dopo tanti anni: sembra scritto ieri, anche se l’edizione, ormai per sempre in mio possesso, risale al 1986. Un tuffo nel passato, un ricordo inaspettato della mia gioventù con racconti (cunta), leggende, fatti veri, fatti ingrossati dalla fantasia e poi che gran lavoro di ricerca antropologica ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Ingenuità di carusi

  Vi assicuro che sono tutti fatti e discorsi veri fra noi carusi di fine anni Cinquanta. Circolavano in paese le prime figurine di uomini dello sport, ma l’ignoranza era tanta da arrivare a delle deduzioni che per noi carusi di 9-10 erano di una logica sorprendente. Sentite ! Circolava una magica figurina del campione del mondo di pugilato, Primo Carnera. U sai picchì sutta a figurina di Primo Carnera, c’è scritto accussì ? Picchi è u primu du munnu e pà divintari forti si manciò, quannu era nustricu un saccu di quila di ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Pitruzzu ! - Nessun Commento -

Fuori gioco di Salvatore Scalia

    Fuori gioco da semplice metafora calcistica diventa metafora di una vita vissuta ai margini e in definitiva di un fallimento esistenziale. Fuori gioco (Marsilio, 2009) di Salvatore Scalia, è la storia di un giovane della provincia siciliana che spera nel successo facendo il calciatore. Il titolo, rubato dalla regola principe del calcio, diventa metafora della vita di un ragazzo disadattato che si accorgerà troppo tardi di aver vissuto in un mondo tutto suo. La vita perduta di chi ha sempre vissuto nell’attesa: prima della fama, e poi di un posto di ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni non mussomelesi - Nessun Commento -

Iolanda

    Sempre più spesso si pubblicano articoli suoi giornali o si scrivono libri che parlano dei mestieri scomparsi. Sopraffatti dalla tecnologia e dall'inevitabile progresso, l'arte di arrangiarsi, solitamente primato dei napoletani ma anche di noi sicilani (che non siamo certo, da meno), ha creato negli anni della ricostruzione post-bellica, tanti mestieri inediti. Ora non so, se il lavoro della nostra paesana Iolanda fosse frutto del caso o il seguito di un mestiere premeditato e voluto con il tacito aiuto di Mario Lanzalaco, il proprietario della corriera che portava i mussomelesi a Palermo, ancor ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Pitruzzu ! - 1 Commento -

Dicerie e leggende di Giuseppe Messina

  Non c'è in questi racconti di Giuseppe Messina quel pavoneggiarsi alla ricerca della frase ad effetto che spesso viene usata per dare un tono altisonante a dei racconti che hanno contenuti modesti. Né l'uno nè l'altro, perchè non occorre: da soli contengono la genuinità e il sapore antico du cuntu. Il titolo, Dicerie e Leggende, fa pensare a quei misteriosi e fantastici racconti di un tempo, fatto di maghi, invenzioni fantastiche ed inverosimili, sorprese e incredibili mondi. Certo, l'autore ci parla di persone scomparse, di massi sorti per caso in un ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

La mia santità di Mario Ricotta

  Non è facile l’approccio con se stessi. Raccontare per alcuni è una cosa semplice, non importa se sia un racconto orale o scritto, anche in lingua straniera, come per molti di noi che siamo nati in Sicilia. Per Mario Ricotta, autore di racconti e di testi teatrali di successo, non sarà stato semplice tornare con la memoria al tempo dell’infanzia, quando, folgorato dalla visione di Dio, scelse la via apparentemente più semplice per arrivare a quel Paradiso che noi tutti sognato: il sacerdozio. Il racconto che si snoda in La mia santità ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Il diadema di pietra di Roberto Mistretta

  Il giornalista-scrittore Roberto Mistretta scrive per la pagina culturale del La Sicilia, e in questa sua nuova fatica Il diadema di pietra, presenta la seconda avventura del maresciallo Saverio Bonanno, capo-stazione di un piccolo paese all’interno della Sicilia, Villabosco (Mussomeli). Dopo l’enorme successo del suo primo noir, Il canto dell’upupa, tradotto anche in tedesco, il maresciallo non mette da parte il suo sbirrame e proprio nel momento in cui si appresta ad un incontro galante, in borghese e con il vestito delle grandi occasione, sente un colpo di pistola a pochi ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 23 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Il canto dell’upupa di Roberto Mistretta

  La nebbia spessa stagnava nella vallata, abbracciando la Montavalle, immensa distesa perlacea, fiabesco lago di morbide nuvole adagiate in terra. La rocca di Villapetra si levava sul lago di nuvole nella sua luce azzurrina, rubando al cielo i colori più belli: l’indaco lambiva il turchino e il violetto carezzava il turchese sino a sfumare nel grande respiro dell’infinito. Dio che spettacolo! Perché gli uomini avevano smesso di guardare il cielo? Questo passo, cari lettori, è poesia. Allo scrittore sarà scaturito dal suo profondo con naturalezza e senza avvertire alcun senso di ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 22 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -

Canti dell’alba di Tonino Calà

Spesso si associa alla figura del poeta quella del sognatore sempre con la testa per aria a mirar le stelle e la luna. Chi di voi guardando la luna non si è sentito, per un attimo, poeta? Molti fra i più grandi poeti del Novecento hanno profetizzato che, invece, la poesia era morta e che nessuno aveva più nulla da dire. Un esercizio, forse, un vezzo o forse una moda. L’intellettuale imbavagliato dal regime fascista si espresse per metafore, parlò di non chiederci (a noi poeti) la parola che squadri da ogni angolo ...

Scritto da: Ciccarelli_Piero - il 20 febbraio 2011 - Categoria: Recensioni mussomelesi - Nessun Commento -